CINZIA VANALI
Il ruolo della progettazione architettonica e ingegneristica all’interno dei percorsi di trasformazione e rivalutazione delle stazioni ferroviarie – attualmente in corso su tutto il territorio nazionale – risiede nel saper progettare un luogo che non solo risponda alla propria funzione primaria, ma sappia anche essere attraente, accattivante e accogliente per l’utente finale, esprimendo parallelamente l’identità del contesto in cui è stato costruito.
È questa la direzione che è necessario intraprendere nei progetti di riqualificazione delle stazioni ferroviarie italiane, parti integranti del contesto urbano a cui appartengono e del quale hanno contribuito a formare identità e specificità.
Riqualificare una stazione significa occuparsi della riprogettazione di aree sia interne, che esterne, agendo spesso in contesti tutelati dal Codice dei beni culturali e del paesaggio: riqualificazione di fabbricati viaggiatori (sistemazione degli interni, riorganizzazione degli spazi per accrescerne la funzionalità, rifacimenti delle coperture e interventi sulle facciate, rafforzamenti strutturali ai fini della sicurezza); demolizione e progettazione ex-novo di fabbricati accessori; restauro, riqualificazione o progettazione di sottopassi, pensiline e banchine; progettazione del verde; riqualificazione o progettazione ex-novo dei piazzali esterni e delle ciclostazioni; collegamenti con la viabilità esistente; analisi trasportistiche e studi di accessibilità.
Per portare avanti diversi progetti contemporaneamente è indispensabile essere guidati da un metodo progettuale forte, che prende le mosse dal dialogo. Un produttivo e costante dialogo innanzitutto con la committenza, coinvolgendola sin dall’inizio dell’attività di progettazione: un processo di confronto e di ascolto reciproco che permette di individuare le migliori scelte progettuali, annullare le fasi di re-work e ridurre sensibilmente i tempi di sviluppo del progetto. Questo approccio genera una crescente fiducia del cliente nei confronti dei progettisti, che hanno l’opportunità di porsi come interlocutore qualificato relativamente alla totalità dei temi che interessano questo tipo di progetti.
Inoltre, l’utilizzo della modellazione BIM e di software che permettono di rappresentare tridimensionalmente l’oggetto progettuale –
restituendone un’immagine quasi realistica – facilitano il dialogo, accrescendone l’efficacia. Si tratta di strumenti che consentono di vedere concretamente anche come ogni stazione si pone in rapporto con il contesto urbano o paesaggistico. In relazione a queste tematiche, è fondamentale prestare particolare attenzione al tracciato ferroviario: storicamente percepita come frattura del tessuto urbano, la ferrovia dovrebbe essere valorizzata al fine di renderla omogenea con l’ambiente in cui è inserita.
Attraverso un uso sapiente dei software di progettazione, è possibile mettere in dialogo l’oggetto progettuale con il contesto di riferimento, andando parallelamente ad affrontare le interferenze che emergono. Affinché ogni problematica individuata possa essere risolta con successo è importante agire secondo un approccio di sistema che permetta di far dialogare efficacemente tutte le discipline in gioco: architettura, strutture, impianti, computi, sicurezza e cantiere, trasporti.
Le più recenti modifiche alle normative e l’introduzione del principio DNSH (Do No Significant Harm) – che stabilisce che gli interventi previsti dal PNRR non arrechino danni all’ambiente – motivano a ricercare soluzioni che possano accrescere ulteriormente il valore dei progetti di riqualificazione delle stazioni, introducendo elementi progettuali sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, idraulico, impiantistico, della scelta dei materiali.
All’interno dei progetti di riqualificazione e rigenerazione delle stazioni, rivestono un ruolo primario gli studi di mobilità, con l’obiettivo di conoscere le necessità trasportistiche relative alle aree di intervento e di individuarne i piani di sviluppo. Progettare un nodo stazione nell’ottica “mobility hub” e prevederne il completo riassetto secondo un approccio integrato in relazione all’allocazione dei diversi servizi di mobilità e degli spazi interni al fabbricato viaggiatori e alla definizione coerente degli elementi di distribuzione (percorsi, camminamenti, sottopassi, etc.) permette di semplificarne efficacemente l’accessibilità. A questo scopo può essere implementata una piattaforma digitale utile a geolocalizzare e caratterizzare tutti gli elementi geometrici, infrastrutturali e funzionali rilevati nel nodo, al fine di supportare le scelte di progetto e i relativi impatti attesi. Le analisi trasportistiche dovrebbero essere sempre sviluppate a partire dal principio secondo il quale i pedoni guidano il progetto: una stazione o un nodo di interscambio non possono prescindere dal fatto che gli utenti si muovano – al suo interno e/o per raggiungerlo – a piedi. L’accessibilità pedonale, interna ed esterna alla stazione, può essere stimata attraverso un grafo di stazione, uno strumento efficace per quantificare le distanze e i tempi di percorrenza rispetto ai flussi attesi.
Parallelamente, al fine di garantire la definizione di un layout in grado di assicurare la piena funzionalità dei nodi di interscambio, si avvia l’analisi simultanea dell’offerta (lo spazio e i suoi servizi) e della domanda (gli utenti), che include lo studio delle principali origini/destinazioni da e per cui gli utenti approdano in stazione,
distanze, tempi di percorrenza, direzioni, percorsi e modal-split.
È a partire da questi dati che si può disegnare un nuovo sistema per le stazioni italiane, intese per la prima volta come hub multimodali, avvicinando la stazione alla città e creando una ricucitura tra l’ambiente urbano e il nodo ferroviario.
Cinzia Vanali – Laureata in Architettura e Ingegneria Edile, acquisisce esperienza nel settore dei trasporti e dell’ambiente, sia per conto di amministrazioni pubbliche che per società di ingegneria ed aziende leader nel mercato internazionale.
Dopo un Master in BIM e importanti esperienze all’estero, approda in NET Engineering dove ricopre il ruolo di Project Manager nell’ambito dei progetti architettonici