Il Centro di Mobilità di Bressanone
Progettazione ingegneristica e valorizzazione del territorio.
Già da diversi anni in Alto Adige si punta sull’aspetto di avvicinare i cittadini ai mezzi di trasporto pubblico, intesi come reale alternativa all’utilizzo dell’automobile privata. A tale scopo, sono stati introdotti ingenti investimenti per realizzare e migliorare l’infrastruttura in tutta la provincia e implementare un concetto di logistica semplice nell’utilizzo per il cittadino e al tempo stesso raffinato nella sua articolazione.
Per semplificare il cambio dal mezzo di trasporto privato a quello pubblico, per le stazioni locali di maggiore importanza è stata prevista la realizzazione di un centro intermodale, con l’obiettivo di garantire uno scambio tra mezzi di trasporto il più possibile fluido e semplice.
È questa la direzione che si è deciso di intraprendere in occasione dello sviluppo del Progetto di Fattibilità Tecnico Economica, del Progetto Definitivo, dell’Esecutivo, sino alla Direzione Lavori del nuovo Centro intermodale presso la Stazione ferroviaria di Bressanone (BZ), concepito non solo per potenziare l’offerta di trasporto pubblico, ma anche e soprattutto per migliorare sensibilmente l’integrazione e l’interazione tra le diverse offerte di mobilità.
Parallelamente – insieme all’amministrazione provinciale e comunale e a STA – Strutture Trasporto Alto Adige SpA – NET Engineering, in qualità di progettista, sin da principio ha trasformato questo progetto in una opportunità di lettura delle esigenze del contesto e delle domande degli utenti, suggerendo una proposta progettuale che fosse specifica, capace di generare l’innovazione attesa e allo stesso tempo di valorizzare l’esistente.

Il Centro intermodale progettato da NET Engineering è dotato delle infrastrutture necessarie a garantire uno scambio efficiente tra mezzi di trasporto pubblico e mobilità privata, integrando servizi che puntano ad accrescere la qualità della travel experience tanto del turista, quanto del cittadino (ampio parcheggio coperto per biciclette, parcheggi rosa per famiglie, area kiss&ride, parcheggi per disabili smart collegati ad una specifica app che permette di verificarne con anticipo la disponibilità, percorsi a pavimento per ipovedenti co-progettati con i portatori di interesse).
L’opera architettonica più importante del Progetto Esecutivo è il deposito per le bici, ricavato in un piano interrato in corrispondenza dello storico parcheggio per biciclette del piazzale, a cui è collegato tramite una rampa, una scala e un ascensore – questi ultimi attrezzati anche per l’accesso delle bici.
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di un sottopasso, dei locali accessori, tecnologici e delle pensiline per i bus; il restauro della rimessa storica – bene architettonico sotto tutela –che sarà destinata a servizi di noleggio bici; la completa riqualificazione della piazza antistante il fabbricato viaggiatori, per molti vera porta di accesso alla città, con l’obiettivo di creare un ampio spazio che incentivi la mobilità pedonale grazie ad un arredo urbano che prevede alberi, aree verdi e sedute, coniugando modernità ed elementi storici, quale l’antica fontana in pietra, restituita alla sua funzione (anche sociale) dopo un intervento di pulizia e restauro.

Una visione di sistema
Perché le potenzialità di un hub intermodale possano essere massimizzate non basta curarne esclusivamente i dettagli tecnici: attenzione per le caratteristiche attrattive ed estetiche oltre che funzionali, progettazione lungimirante, ma soprattutto capacità di coordinare i tanti stakeholder, facilitandone costantemente ed efficacemente il confronto.
Affinché il Centro di Mobilità di Bressanone possa funzionare al meglio sono stati chiamati a dialogare i rappresentanti dei sistemi di mobilità locale, per offrire all’utente un servizio utile e performante, che non preveda semplicemente l’allineamento tra la tabella oraria degli autobus e quella dei treni, ma che tenga in considerazione esigenze e potenzialità di tutti gli attori interessati. È solo attraverso un attendo lavoro di ascolto e coordinamento che possono emergere idee progettuali in grado di accrescere la qualità del servizio offerto: solo per fare un esempio, il servizio di bike rental nella rimessa storica nei pressi dell’hub garantirà la possibilità di affittare anche biciclette ad alte prestazioni, adeguate ai percorsi ciclabili che partono da Bressanone.
È, quindi, fondamentale saper mantenere in tutte le fasi una visione di sistema che permetta di coordinare attori e discipline coinvolte in uno stesso progetto.



BIM: progettazione, DL e fase di esercizio
Al fine di facilitare il dialogo tra discipline e garantire una continuità tra la fase di progettazione, di realizzazione dell’opera e la successiva fase di esercizio, il progetto è stato sviluppato interamente con metodologia BIM, permettendo un’organizzazione strutturata dello sviluppo delle attività, facilitando l’adozione di strumenti innovativi e l’introduzione di un flusso di operazioni e gestione delle informazioni ottimale. In particolare, il BIM – oltre a essere strumento di efficienza e controllo del processo – ha permesso di agevolare il lavoro dell’impresa di costruzione, la fase di Direzione Lavori, anch’essa in capo a NET Engineering, e il coordinamento con le altre opere in via di realizzazione da parte di RFI (sottopasso di stazione e barriere acustiche, anch’esse progettate da NET). Questo approccio, infatti, facilita il controllo relativo all’avanzamento dei lavori e permette all’impresa di consegnare al cliente finale un modello attraverso il quale sarà possibile verificare e pianificare le manutenzioni necessarie e i successivi interventi.
